Il mio carissimo amico Agostino Bagnato non finisce mai di sorprendermi. Ed io, per questo, lo reputo un tassello importante per la mia crescita culturale e spirituale.
Il suo ultimo libro A un passo dal buio, mi ha raccontato una storia vera, piena di emozioni. Un percorso di vita, attraverso la sofferenza, che spesso ci è maestra. Un percorso di vita  caro Agostino, e non come hai scritto nella contro-copertina "Un viaggio inesorabile verso il buio, sapendo che il male non curabile porta all'esito finale. La propria eredità può essere soltanto come lasciare la vita". No! Come continuare a vivere : Sì!
Chiarisco subito, comunque, che questa mia reazione resta un fatto puramente personale. Nessuna ambizione, quindi, che altri la possano condividere.
Mi fu di lezione, tanti anni fa, una piccola discussione con mio figlio Emanuele (all'epoca: 4 anni). Ebbene, di fronte ad una divergenza di opinione circa una sua affermazione, mi disse: "Io sono io, tu sei tu, ognuno è lui". A parte la leggera sbavatura grammaticale,  il concetto era ben chiaro, ed accrebbe in me la naturale tendenza  ad avere sempre molto rispetto per le opinioni altrui. Premesso, quindi, che "Ognuno è lui", ribadisco che ho interpretato il tuo libro, caro Agostino, come una potente lezione di vita.
Durante il recente Festival di Sanremo, abbiamo assistito ad una bellissima testimonianza data, in proposito, dalla modella Bianca Balti. Un inno alla vita da parte di una giovane persona dopo il doloroso percorso di lotta contro una malattia mortale. Un mondo in cui fosse assente la speranza sarebbe invivibile, in quanto spegnerebbe ogni anelito al futuro, per l'uomo e nell'uomo. La malattia, quindi, non insegna ad accettare la morte; insegna a cercare, sempre e comunque, la vita.
Per chi ha fede cristiana, la "morte corporale" (S. Francesco) segna il passaggio da una dimensione diversa della vita, misteriosa, certo, ma anche affascinante, perché alimentata dalla grande speranza dell'incontro con Gesù e con il grande amore della nostra "Mammina santa" (S. Padre Pio di Pietrelcina).
Mi pare bello poter concludere questa mia riflessione sul tema posto, con grande efficacia, del libro di Agostino Bsgnato, citando un consolante pensiero di S. Elisabetta della Trinità: "La morte non è altro che il sonno di un bambino che si addormenta sul cuore della mamma. Finalmente la notte dell'esilio sarà tramontata per sempre, ed entreremo nel possesso dell'eredità dei Santi nella luce."
Ed è con questa speranza, caro Agostino, che ti do appuntamento al tuo prossimo libro.
Un forte abbraccio

Mario Mioni
Roma, marzo 2025

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