di Agostino Bagnato
Una tristissima notizia mi ha raggiunto nel primo pomeriggio: Stefano Solinas ha cessato di vivere quasi improvvisamente, in seguito ad un grave malore che lo aveva colpito qualche ora prima.
Amico fraterno e carissimo, giornalista e studioso di filosofia e sulla storia delle religioni, collaboratore da sempre della rivista "l'albatros", autore di studi importanti su Giovanni Duns Scoto e la filosofia medievale, saggista impegnato sulla storia del cattolicesimo e in particolare sugli ordini mendicanti e su Bonaventura da Bagnoregio, lascia un vuoto difficilmente colmabile nella comunità degli amici e degli studiosi di storia del pensiero, oltre che nella città di Bagnoregio dove viveva unitamente alla famiglia, alla quale era profondamente legato.
Uomo leale e generoso, sempre disponibile con tutti e pronto ad aiutare chi aveva bisogno, Stefano è stato un esempio di civismo, impastato di sentimento religioso e forte senso del dovere.
I suoi studi su Giovanni Duns Scoto sono considerati un contributo importante per riprendere la ricerca sul superamento dell'aristotelismo e l'affermazione del neoplatonismo in pieno Medioevo, su cui sarà opportuno ritornare nel prossimo futuro.
Addio, Stefano. Quante cose avresti potuto approfondire! Ti si leggeva negli occhi e nello sguardo la voglia di fare, nonostante pesanti problemi di salute.
Non ti arrenderai neanche stando lontanissimo, perché parlano per te gli studi che hai tramandato.
Sit tibi terra levis.

Stefano Solinas
ULTIMO VIAGGIO DI STEFANO SOLINAS
Carissimo Stefano, hai lasciato questo piccolo pianeta che chiamiamo Terra per tornare al Padre universale, Creatore di tutte le cose. Non ci sarò ad accompagnarti nell'ultimo tratto estremo, impedito dagli anni e dagli infortuni. Perdonami per questa mancanza non voluta, ma il tuo cuore e l'intelligenza sanno discernere e perdonare. Lo stesso chiedo ai tuoi familiari e agli amici. Tutta la comunità di Bagnoregio si stringe in un unico afflato per onorare la tua persona e recare solidarietà e vicinanza a Maria Laura e ai vostri figli.
Nazzareno Lattanzi, Francesco Bigiotti, Giancarlo Baciarello e tanti altri Bagnoregio testimonieranno la tua esistenza attraverso l'esercizio della memoria e l'amicizia, come farà Mario Mioni che ti ha sempre sostenuto, contando sulla tua lealtà e generosità.
Ci siamo conosciuti alle fine degli anni Settanta: giovane impiegato, accompagnavi Franco Bruni e Francesco Mercanti alle riunioni presso la Regione Lazio dove svolgevo le mansioni di assessore all'agricoltura. Sempre attento e disponibile, hai maturato le prime esperienze politico-amministrative che ti avrebbero portato a svolgere incarichi prestigiosi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nella Commissione per gli Affari Interreligiosi e poi per la Vigilanza e la Sicurezza.

Nello stesso tempo hai dato tutto te stesso nello studio, conseguendo la laurea in filosofia e poi in teologia presso la Pontificia Università Lateranense e l'Università Gregoriana. Hai saputo affrontare e superare difficoltà fisiche che ti hanno afflitto, con l'amore e la dedizione della famiglia intera, dedicando le forze residue alla crescita e all'educazione dei figli.
Hai sempre offerto il tuo fraterno sostegno a chi aveva bisogno della tua vastissima rete di relazioni che comprendeva la struttura dello Stato e di quella del Vaticano, dove sei stato stimato e rispettato da tutti. Bagnoregio perde un membro speciale della Comunità, un punto di riferimento unico.
RIP
I due preziosi volumi scritti da Stefano Solinas negli ultimi anni